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Prontoweb: articoli

di Pasquale Popolizio

L'accessibilità, ottimo investimento

Perché realizzare siti web accessibili? Una bella domanda, alla quale bisogna dare una bella risposta. In poche parole direi: perché è giusto e conviene. Ho 5500 battute e le utilizzo tutte per esprimere nel dettaglio i motivi.

E' giusto, perché:

  1. esistono degli standard stabiliti dal W3C, massimo organo normativo: standard per l'XHTML e per l'accessibilità che devono essere rispettati dagli operatori (web designer, content manager), e standard che devono essere rispettati dalle società di software che realizzano i tools di sviluppo. Tali standard stanno al web e ad un professionista del web come la partita doppia sta ad un bilancio aziendale e ad un commercialista. Se non rispetti gli standard fai un sito i cui contenuti sono poco fruibili; se non rispetti la partita doppia nel bilancio ci saranno poste non corrette e veritiere.
  2. Utilizzando gli standard, i contenuti dei siti web possono diventare veramente accessibili a tutti. Il fatto che un sito sia "realizzato" ed "ottimizzato" per questo o quel browser, significa che solo chi ha quel browser può fruire dei suoi contenuti. Il lettore attento avrà notato che non ho mai utilizzato frasi come "ho visto il sito" oppure "il sito si vede bene". Molte persone, i siti non li vedono con gli occhi, ma li "sentono" con le orecchie o con i polpastrelli oppure fanno un grosso sforzo visivo, fisico o cognitivo. Queste persone utilizzano strumenti diversi dal browser visuale. Essi possono utilizzare screen reader che "leggono", o tavolette braille che "traducono" quello che c'è su uno schermo; oppure "non" possono o vogliono utilizzare il mouse. Con l'utilizzo degli standard ci si avvicina ad una possibile completa fruizione dei contenuti dei siti: basta sapere cosa fare e come fare; gli strumenti ci sono, basta utilizzarli.
  3. La Legge Stanca 4/2004 impone alle Pubbliche Amministrazioni di realizzare siti web accessibili e sancisce il "diritto di accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione e ai servizi di pubblica utilità da parte delle persone disabili, in ottemperanza al principio di uguaglianza ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione" (art. 1). Inoltre, la stessa Legge prevede per i soggetti privati la possibilità della validazione di accessibilità.

E ora, un po' di marketing: perché conviene?

  1. con la realizzazione di siti web accessibili si amplia il bacino di utenza di qualsiasi sito web;
  2. il contenuto di un sito web accessibile è fruibile anche da device come palmari, smart phones, web tv, screen reader, e così via;
  3. si risparmia in larghezza di banda, in quanto realizzando i siti web seguendo standard di accessibilità, si scrive meno codice; meno tempo per "scaricare" una pagina;
  4. con l'utilizzo di un linguaggio semplice e chiaro, i motori di ricerca indicizzano più facilmente le pagine, le immagini, i suoni, mentre si facilita il compito al ricercatore che utilizza parole chiave;
  5. si riducono i tempi di manutenzione dell'intero sito; utilizzando l'XHTML ed i CSS (Cascading Style Sheet - in italiano: fogli di stile a cascata), è molto più semplice e meno costoso effettuare la regolare manutenzione ed aggiornamento di un intero sito; inoltre si è già pronti per soddisfare le esigenze di portabilità per le device non ancora convenzionali, come i palmari, gli smart phones e la web tv.

Ma perché non si realizzano solo siti accessibili?
Le risposte possono essere molteplici; ecco solo alcune: perché manca la sensibilità culturale e sociale; perché si confonde il bello di un'animazione in Flash con la scelta consapevole di "comunicare" qualcosa a qualcuno; perché c'è il luogo comune che "accessibile" è uguale a "non bello" o "non funzionale"; perché c'è il luogo comune che fare siti accessibili costa di più: ho dimostrato prima che non è vero.
Si potrebbe andare avanti per piť delle 5500 battute a disposizione. Ma qui non interessa polemizzare; è importante invece sensibilizzare le due categorie principali che agiscono: chi decide di fare un sito e chi lo realizza. Entrambi coinvolti ed entrambi responsabili del risultato finale. Due esempi di siti web realizzati con criteri di accessibilità: Università di Bologna: www.unibo.it e Comune di Torino: www.comune.torino.it.
Per verificare quali siti adottano criteri di accessibilità, un piccolo trucco: su www.google.it cercare la frase "dichiarazione di accessibilità"; l'8 giugno 2004 la ricerca ha dato oltre 2.100 risultati. E' interessante cercare sempre, nei siti visitati, la pagina con la dichiarazione di accessibilità; è utile per testare la qualità del sito e per verificare lo stato dell'arte dell'accessibilità. Realizzare un sito accessibile è un segno di civilità che comporta solo vantaggi: più sensibilità sociale, meno costi, meno tempo, più audience.

da: Il Denaro di sabato 12 giugno 2004