Luca Garlaschelli e Antonio Serra sono rispettivamente responsabile ed esperto di accessibilità della direzione e sviluppo delle attività web (Dsaw) dell'Ateneo di Bologna (progetto Portale di Ateneo).
Domanda. Quando nasce l'idea di sito accessibile?
Garlaschelli. Tutto inizia 2 anni e mezzo fa, insieme al progetto Portale. L'idea nasce da una consapevolezza mista ad un senso di responsabilità: la prima è che viviamo sempre più nell'economia dell'informazione e della conoscenza; la seconda è che un Ateneo rappresenta quanto di più alto e nobile esista di questo tipo di economia. Uno dei compiti principali del web è far sì che i patrimoni informativi di un'organizzazione siano accessibili da chiunque, senza barriere e senza vincoli. Oggi circa il 90 per cento dei contenuti più significativi del nostro Ateneo è sul sistema Portale. Il tema dell'accessibilità può essere strettamente collegato a quella della multicanalità. Fin dall'inizio del progetto abbiamo considerato fondamentale dover dare accesso al nostro patrimonio informativo a chiunque e attraverso qualunque canale: web, smart phones, cellulari, palmari, webtv, vocalbrowsing. Contenuti fruibili su un palmare sono a livello semantico e strutturale contenuti accessibili e viceversa: si tratta in entrambi i casi di informazioni sintetiche, intuitivamente immediate, con una struttura logica efficace e semplice. E' chiaro occorra una metodologia specifica per produrre contemporaneamente contenuti accessibili e multicanale ed è altrettanto chiaro che non sia banale progettarla, ma a Bologna stiamo realizzando servizi accessibili da distribuire in modalità multicanale.
Serra. Il senso dell'accessibilità per noi va oltre quanto comunemente inteso: è una questione di responsabilità etica e sociale e sarebbe sbagliato pensare esista un punto di arrivo.
D. Quali sono le professionalità intervenute?
Garlaschelli. Sulla stessa piattaforma tecnologica si trovano oggi 5 Portali e i siti di 15 aree amministrative, 22 Facoltà, di 6 dipartimenti e del Magazine (insieme costituiscono il sistema Portale nel quale operano 180 persone formate dalla Dsaw anche sui concetti dell'accessibilità). Un gruppo di tre persone della ha maturato in diversi ambiti, e non solo tecnici, competenze di valore sull'accessibilità e svolge adesso una funzione guida sia nella realizzazione di servizi web accessibili che nel trasferimento di questo know-how alla Dsaw e al resto dell'Ateneo.
Serra. Due anni fa di accessibilità non si discuteva un granchŽ. La prima fase del progetto è consistita allora nel capire cosa volesse dire per l'Ateneo realizzare un sistema di siti e servizi accessibili; poi in collaborazione con esperti e aziende del settore c'è stata una fase di studio di quale fosse la soluzione tecnologica più opportuna; quindi si è passati alla creazione del consenso e all'implementazione dei servizi.
D. Qual è l'investimento per un sito accessibile?
Garlaschelli. Può essere rilevante. L'accessibilità ha bisogno di una trasformazione culturale e organizzativa: impatta ab origine sull'intero processo di creazione e pubblicazione dei contenuti; è necessario rivedere l'approccio, le competenze e gli strumenti delle persone che lavorano sui patrimoni informativi; occorre a volte ripensare alla strategia stessa del web e selezionare le tecnologie; si deve mettere in conto formazione e comunicazione aggiuntiva. La differenza vera tra l'investimento per un sito normale ed uno accessibile è nei costi "invisibili", ma anche quando i costi per un sito accessibile sono in assoluto maggiori, il risultato ripaga di ogni sforzo. L'organizzazione impara a conoscere i propri patrimoni informativi in modo più profondo e acquisisce quasi inconsapevolmente un vantaggio competitivo nel trasformarli in servizi e opportunità per gli utenti.
D. Quali feedback giungono?
Serra. Facciamo test periodici di usabilità e di accessibilità in collaborazione con navigatori disabili e, anche se i punti su cui intervenire non mancano, i feedback sono sempre positivi.
Garlaschelli. Organizziamo focus group con gli utenti per costruire servizi centrati sulle loro esigenze.
D. Quali sono i vostri progetti?
Garlaschelli. Trasformare l'accessibilità in multicanalità, portare l'offerta dell'Università su nuovi canali e fuori dai confini canonici.
D. Quali suggerimenti ad un Ateneo, Ente o Azienda, che si accinge a realizzare un sito web?
Serra. Realizzare un sito accessibile. Perché aumenta il numero dei visitatori e le modalità di interazione con gli utenti; razionalizza la gestione della piattaforma tecnologica; migliora le performance tecniche e di usabilità del sito.
Garlaschelli. Valutare tre aspetti: quanto i patrimoni informativi esprimono l'identità e il valore dell'organizzazione e partecipano al suo vantaggio competitivo; quanto è strategico uscire dai confini canonici per raggiungere nuovi utenti e mercati; quanto sia preferibile che certe tipologie di costi si trasformino in vantaggio competitivo. Tre domande con una sola risposta, la stessa da darsi valutando l'accessibilità.
da: Il Denaro di sabato 3 luglio 2004